
Nel caso Garlasco, Alberto Stasi ha rappresentato fin dall’inizio un problema. Non per ciò che diceva, ma per ciò che non mostrava.
Nell’immaginario collettivo, un assassino deve apparire riconoscibile: agitato, violento, travolto dalle emozioni. Deve crollare, piangere, perdere il controllo. Deve “assomigliare” al colpevole.
Alberto Stasi, invece, no.
Voce pacata. Comportamento misurato. Un controllo emotivo che ha spiazzato l’opinione pubblica e, soprattutto, i media.
Fin dai primi giorni, l’attenzione non si è concentrata solo sui fatti, ma sulla sua persona. Sulla postura. Sullo sguardo. Sul modo in cui parlava e taceva.
Troppo calmo per essere innocente, secondo alcuni. Troppo composto per chi aveva appena perso la fidanzata. La parola più usata dai giornali è stata una sola: “freddo”.
Ma freddo rispetto a quale modello?
Nel racconto mediatico, l’innocente deve soffrire in modo visibile. Deve rassicurare chi guarda. Deve offrire una reazione emotiva immediatamente leggibile.

Stasi non lo ha fatto. E questa assenza di “spettacolo” è diventata, col tempo, un elemento di sospetto.
Così, nel caso Garlasco, la personalità ha iniziato a pesare quasi quanto le prove. L’atteggiamento è stato analizzato come un indizio. Il silenzio come una strategia. Il controllo come una maschera. Il processo non si è svolto solo nelle aule di tribunale, ma anche nei talk show, sui giornali, nelle case degli italiani.
Alcuni esperti hanno ricordato che non esiste un solo modo di reagire al trauma. C’è chi urla. E c’è chi si chiude. C’è chi perde il controllo. E c’è chi lo esercita fino all’estremo.
Ma la complessità raramente trova spazio nel racconto mediatico. Ed è forse per questo che, a distanza di anni, Alberto Stasi continua a dividere.
Non perché il caso sia solo giudiziario, ma perché ha messo in crisi un bisogno profondo: quello di riconoscere il colpevole anche dal volto.
Il caso Garlasco ha lasciato una domanda irrisolta, che va oltre una sentenza: è possibile essere giudicati colpevoli non per ciò che si è fatto, ma per ciò che non si è riusciti a mostrare?