Garlasco, il DNA è di Sempio: la difesa dell’indagato accetta la perizia, i Poggi restano gli unici negazionisti. In attesa del cruciale incidente probatorio di domani, emergono le linee di difesa diametralmente opposte. La difesa di Andrea Sempio, pur con alcune riserve, non contesterebbe il nucleo della perizia della dottoressa Albani, che attesta il suo DNA sotto le unghie di Chiara Poggi. Unica eccezione, la famiglia della vittima e il suo consulente, il genetista Marzio Capra, pronti a depositare una relazione con dieci criticità per sostenere che quel profilo genetico “non esiste”.

Lo rivela in esclusiva il direttore del settimanale “Giallo”, Albina Perri, in collegamento telefonico durante la presentazione del nuovo numero. La prima pagina del magazine, anticipata in diretta, titola a caratteri cubitali: “Il DNA è di Sempio: tutti d’accordo, tranne i Poggi”. Una sintesi che fotografa lo stato dell’arte alla vigilia dell’atteso atto processuale.
“Quello che accadrà domani era anche un po’ prevedibile”, afferma Perri. “La difesa di Sempio, tutto sommato, accetterà la perizia della dottoressa Albani senza grandi critiche, nulla di fondamentale. Punterà invece a motivare il perché quel DNA si trovava lì”. Una strategia difensiva che riconosce il dato scientifico per spostare il campo della battaglia sull’interpretazione dei fatti.
Completamente divergente la posizione della famiglia Poggi. “La loro difesa, con il consulente Marzio Capra, è veramente negazionista”, spiega il direttore. “Dice che questo DNA proprio non esiste”. I legali della famiglia depositeranno una relazione che evidenzia una decina di punti critici nella perizia Albani, ma, secondo Perri, di fatto considerano rilevante solo il DNA di Sempio trovato sulla cannuccia dell’Estathé.

Un paradosso, secondo l’analisi del giornalista. “Se è valido il DNA sulla cannuccia, non vedo perché non dovrebbe essere valido quello sulle unghie di Chiara”. La differenza, cruciale, sta nella dinamica trasferenziale. Il DNA sulla cannuccia è spiegabile dal fatto che Sempio fosse in casa Poggi. Quello sotto le unghie no, visto che l’indagato sostiene di non aver avuto rapporti con Chiara e di non mettere piede in quella casa da dieci anni.
Inoltre, la persistenza del materiale genetico sui due supporti è differente. “Un DNA su una cannuccia può rimanere un tempo X, depositato in un momento qualsiasi. Sulle mani, il DNA rimane molto poco: quando ci si lava le mani, va via”. La logica, quindi, indicherebbe che il DNA di Sempio sia finito sotto le unghie di Chiara nelle ultime ore di vita.
A supporto di questa tesi, Perri cita un dettaglio forense significativo: “Sulle unghie di Chiara non c’è il DNA di Alberto Stasi, il fidanzato che sicuramente l’ha toccata. Non c’è il DNA del fratello Marco, né dei genitori. C’è il DNA di Andrea Ficchio, un frequentatore della casa”. Un quadro che domani verrà discusso prendendo atto della perizia del Tribunale, definita “super partes”.

Il nuovo numero di “Giallo” dedica ampio spazio al caso, pubblicando anche foto inedite. Una ritrae Chiara Poggi in un momento di serenità, “con un viso dolcissimo, poco truccata”, per ricordare la vittima oltre l’indagine. Un’altra mostra Andrea Sempio nel pomeriggio del 13 agosto 2007, a poche ore dal delitto, in via Pascoli a Garlasco. Immagini che, come una macchina del tempo, riportano al giorno del fatto.
L’attenzione mediatica sul caso Garlasco rimane altissima, ma Perri difende l’approccio del suo settimanale rispetto ad altri programmi TV. “Molti puntano sui litigi, su un aspetto più spettacolare. Noi abbiamo un’altra impostazione”. “Giallo”, pur seguendo l’attualità di cronaca nera, dedica spazio anche a casi meno noti, come l’omicidio di Maria Britt, una donna di strada uccisa trent’anni fa, di cui il figlio chiede ancora giustizia.
In chiusura, il direttore ricorda l’iniziativa delle cartoline di sostegno ad Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara condannato in via definitiva per l’omicidio. “Passerà un altro Natale in carcere. Ci auguriamo tutti che possa essere l’ultimo”. Mentre la macchina della giustizia si riaccende per Sempio, Garlasco si prepara a rivivere, in aula, le sue ore più buie.